Il "Progetto Eufemia"

Il progetto di un corto/mediometraggio liberamente tratto da "Epifania" o "La
bella mugnaia di Boalzo", racconto di Giuseppe Napoleone Besta che prende
spunto dall'uso tipicamente valtellinese del "Gabinat", nasce dall'intenzione
di partire dalle radici, appunto valtellinesi, della Associazione Gente Assurda,
per approfondire la conoscenza della storia, delle leggende e dei riti locali,
e da questi sviluppare una storia sui sentimenti e le emozioni che rendono uguali
tutti gli esseri umani. Il nostro passato è l'artefice del nostro futuro, e le
caratteristiche che rendono la trama ancorata alla nostra dimensione valligiana
non mettono in ombra l'empatia che chiunque può provare per i protagonisti ed i
loro sentimenti.

Dal soggetto, scelto da Maurizio Gusmeroli e Gianluca Moiser, che firmano
la regia, è stata ricavata una sceneggiatura originale, inedita. Maurizio
Gusmeroli, che ha già collaborato con Gente Assurda per la realizzazione dei
video di "Io sono anaffettivo" pubblicati su you tube, è autore anche delle
riprese e del montaggio.

Il tellino Giuseppe Napoleone Besta, quando nel 1878 ha scritto i Bozzetti
Valtellinesi, di cui fa parte il racconto prescelto, diceva: «Difficile, oh
molto difficile è lo scrivere in modo da piacere ad altri, e poter colla
sceltezza delle idee, colla purezza dello stile, colla versatilità delle
espressioni, giungere sino all'anima di coloro ai quali si vuole pur raccontare
e confidare le proprie passioni, e farli piangere o sorridere del proprio
pianto o delle proprie allegrezze! Così io povero scrittorello di dozzina, che
oso mostrarmi al pubblico a volerlo meco trattenere qualche ora, con racconto e
colla descrizione delle cose che pure a tutti sono note. " Cosa si intenda con
la parola "Bozzetti" è lo stesso Besta a rivelare: «Bozzetti per dirla alla
buona e con tutta libertà...saltando da un tema all'altro, da una idea
all'altra, come l'estro mi chiamerà a sua volta». Ed ecco che nascono dalla sua
penna leggende, usi, costumi, credenze, superstizioni, ma non solo: passioni,
drammi, sentimenti, emozioni, momenti di vita spensierati, burla e occasioni di
condivisa socialità. Il libro fu stampato nel 1878, dalla tipografia Bonazzi di
Tirano, e incontrò il favore dei pochi lettori del tempo divenendo subito
popolare grazie agli insegnanti che lo portavano ad esempio di lingua
italiana   nelle scuole,  in particolare la storia della "Bella mugnaia
di Boalzo" (ove si delinea una valle solidamente ancorata alle tradizioni ed
alla cultura rurale), in cui predominano i temi  del Romanticismo, di cui Besta fu convinto
cultore: "Amore e morte", passione, sentimenti e  cupi presentimenti, la schiettezza del mondo
popolare  di fronte alle convenzioni
sociali di quello aristocratico.

La traduzione in linguaggio cinematografico ha la pretesa di rendere più
immediatamente fruibile la storia, cercandola per così dire nei luoghi che la
videro nascere nella memoria collettiva e crescere nella fantasia  del Besta, di collocarla nel tempo e nello
spazio scelti dai registi al contempo in un tempo e spazio del tutto immaginario,
perché l'intreccio e senza tempo: l'amore, l'invidia, il fato, l'obbedienza, il
rimorso ...

La compagnia Gente Assurda ha cercato di coinvolgere il più possibile il
territorio locale nella realizzazione del corto, sia per quanto concerne la
scelta dei luoghi e  dei costumi, sia per
quanto riguarda la composizione del  "cast", nel quale, oltre ai componenti attuali
ed a  molti valtellinesi che hanno fatto
esperienze teatrali nell'associazione in passato, hanno trovato spazio anche
elementi alla  prima esperienza di
recitazione.