Giuseppe Napoleone Besta a cura di MM

Giuseppe Napoleone Besta è nato a Teglio il 2 agosto 1840 da Giuseppa Morelli e Luigi Besta De' Gatti. Quartogenito di dieci figli, è vissuto in contrada Bellamira e quindi in San Silvestro e, compiuti gli studi superiori a Sondrio al Ginnasio del Convitto Nazionale, ha  coltivato per tutta la vita, da autodidatta,  letteratura, arte, storia e botanica. Si dilettava di disegno e pittura: nel palazzo Camagni di Tirano, dove ha abitato in seguito all'impiego al municipio di quella città, restano a documento di questa sua passione alcuni dipinti sul muro. Affascinato dalle conquiste del progresso in campo scientifico e tecnologico e dagli ideali filantropici di matrice cristiana, nonostante l'origine  aristocratica  si è prodigato a favore dei poveri ercando di migliorarne le condizioni di vita, promuovendo l'attuazione di scuole comunali per eliminare l'ignoranza, superare i pregiudizi e le remore tipici del mondo contadino della montagna, vincere la grettezza d'animo e fornire le basi per la promozione sociale dell'agricoltore il cui lavoro - afferma - è fondamentale per il collettivo benessere, come importante è il contributo di chi ha potuto studiare: una collaborazione delle componenti sociali a vantaggio di tutta la comunità . Ha collaborato dal 1867 al 1869 alla redazione del foglio "La Valtellina" di tendenza mazziniana e poi dal 1873 al "Corriere Valtellinese" di ispirazione liberal-cattolica ed è morto il 16 marzo 1879 a Tirano.

 

DIFFICILE PIACERE AD ALTRI

Besta voleva fare "piangere i propri lettori"

Come comunicare il proprio messaggio o, semplicemente, la propria storia da raccontare in modo piacevole, eppure incisivo, con una prosa che colpisca, ma che sia al tempo stesso scorrevole? Ci ha pensato Gianluca Moiser per la sceneggiatura del suo film e anche il tellino Giuseppe Napoleone Besta, quando nel 1878 ha scritto i Bozzetti Valtellinesi, se lo domendava. CONTINUA

Clara Castoldi, LA PROVINCIA DI SONDRIO SETTIMANALE, 11 luglio 2015