GIROTONDO

Come in tutte le società povere, i bambini si costruivano da soli i loro giochi con i materiali che c'erano a disposizione e la fantasia diventava la materia primaria. I giochi si facevano prevalentemente per strada o nei tanti spazi che la natura concedeva, c'era il piacere di fare parte del gruppo di mettersi alla prova riuscendo a superare le difficoltà. Molti giochi hanno un fondo comune di tradizione, in quanto l'uno l'ha imparato dall'altro e spostandosi lo ha modificato e adattato al nuovo ambiente e alle nuove abitudini.  Si può affermare che in giro per l'Europa e non solo i giochi sono gli stessi, anche se a volte sono le regole a cambiare. Nel caso del girotondo bambini e bambine formando un  cerchio umano si tenevano per mano e cominciavano a girare in tondo sempre nello stesso verso, a volte sempre allo stesso ritmo, altre accelerando ed  alla fine correndo via o buttandosi per terra.  Tra le diverse filastrocche che si possono trovare in giro per l'Italia, oltre a quella dei bambini del filmato:

 "Uno, due, tre

La figlia del re

Si prese uno spavento

E corse più del  vento

ma cadde su un'erbaccia

e si graffiò la faccia

adesso è brutta e sola

e nessuno la consola

quattro cinque sei

gabinat a te gabinat a lei

chi per primo grida

vincerà la sfida

ma devi stare attento

ed arrivare in tempo

chi perde paga pegno

lo scherzo lascia il segno!"

citiamo una genovese:


Piove, ripiove
le galline fanno le uova
e il gatto se le mangia.
Faremo una capanna
di piombo, di bronzo
di piuma di colombo.
L'angelo pescava
e la Madonna si bagnava:
- Perchè ti bagni?
- Per fermar quest'acqua.